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Il simbolismo del Paradiso di Palazzo Ducale di Tintoretto

Gesù Cristo e la Vergine Maria nel Paradiso di Tintoretto

Il Paradiso del Tintoretto nella Sala del Maggior Consiglio del Palazzo Ducale di Venezia
Il Paradiso del Tintoretto
Come il sole allo zenit, Gesù Cristo è al vertice del Paradiso, che illumina con tutto il suo splendore.

Il suo braccio sinistro poggia su un globo di cristallo scuro che rappresenta la terra.

Questo Cristo radioso si rivolge alla Vergine Maria, sua madre, che si trova alla sua destra; ella conferma il suo amore per lui salutandolo umilmente e sembra ripetere le parole pronunciate il giorno dell'Annunciazione: “Io sono la serva del Signore”.

Il Paraclito (la colomba che simboleggia lo Spirito Santo) e l'Angelo Gabriele con i tre gigli bianchi dell'Annunciazione sono accanto alla Vergine Maria per ricordare questo giorno straordinario in cui Dio si è incarnato, perché è l'evento fondante del cristianesimo.

Il Paradiso del Tintoretto, la Vergine Maria e Gesù Cristo nel Palazzo Ducale di Venezia
La Vergine Maria e Gesù Cristo
L'espressione del suo bel volto ricorda quella della Madonna Sistina, mentre il Cristo ha le stesse fattezze di quello de La guarigione dell'infermo e dello zoppo” dipinto dal Veronese.

Entrambi sono drappeggiati alla maniera del Veronese: per rispetto a quest'ultimo, si dice che il Tintoretto si sia ispirato ai disegni da lui realizzati prima della sua morte.

Maria è aureolata da sette stelle altamente simboliche: secondo l'Apocalisse di Giovanni I v. 20, “Le sette stelle sono gli angeli delle sette chiese e le sette lampade sono le sette chiese”.

Le sette chiese in questione si riferivano alle comunità cristiane all'inizio del cristianesimo situate nelle principali città dell'Asia Minore sotto il dominio romano: Efeso, Smirne, Pergamo, Tiatira, Sardi, Filadelfia e Laodicea.

Arcangeli e Angeli del Paradiso di Tintoretto

Il Paradiso del Tintoretto, angeli Cherubini e Serafini, nel Palazzo Ducale di Venezia
Paradiso: Cherubini e Serafini
La coppia suprema è circondata da tutti gli angeli del Paradiso: i serafini (angeli di altissimo livello dignitoso), i cherubini, gli arcangeli... tutti quegli esseri spirituali che popolano i nove cerchi del paradiso dantesco.

I cherubini e i serafini hanno ali rosso rubino.

L'angelo che vola alla destra di Cristo è l'arcangelo Michele, colui che scruta le azioni degli uomini e ne soppesa i meriti; tiene una bilancia nella mano sinistra e una spada nella destra.

Il Paradiso del Tintoretto: Serafini e Troni nel Palazzo Ducale di Venezia
Paradiso: Serafini e Troni
È seguito da altri angeli che portano globi di cristallo, simboli di sovranità e purezza, questi sono i Troni (regni degli spiriti retti).

Accanto a loro ci sono i Principati (principati degli spiriti passionali) citati nel Paradiso di Dante.

I Troni portano bilance, mentre gli angeli dei Principati portano globi sormontati da una croce.

I Quattro Evangelisti nel Paradiso di Tintoretto

Il Paradiso del Tintoretto, San Marco Evangelista e il suo Leone, nel Palazzo Ducale di Venezia
Paradiso: San Marco e il suo Leone
Appena sotto gli esseri in cima alla volta celeste, vediamo i quattro Evangelisti circondati da una folla di cherubini che volano in tutte le direzioni per servirli e sostenerli.

Da sinistra a destra:

San Marco, patrono di Venezia, che gira la testa verso il suo gentile leone alato e sembra mostrargli il testo appena scritto sulla vita di Gesù.

Il Paradiso del Tintoretto, San Luca e il bue, nel Palazzo Ducale di Venezia
Paradiso: San Luca e il bue
San Luca, che fu pittore e medico, è seduto “alla maniera romana” appoggiato su un gomito che solleva l'altro braccio che porta il suo vangelo in un gesto di offerta.

Alle sue spalle è visibile la testa di un bue.

San Matteo, vestito di blu, con il braccio destro alzato dopo aver intinto lo stilo nel calamaio tenuto da un cherubino, alza gli occhi al cielo prima di continuare a scrivere la storia di Gesù Cristo.

San Giovanni, vestito di rosso, sta scrivendo la sua Apocalisse, con il volto rivolto al cielo, affascinato dal Divino... il suo spirito vola verso le vette, simboleggiate dall'aquila aureolata di luce che si vede davanti al suo libro.

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