Cecilia Vicuna « Bendigame Mamita » « La Comegente » « Leoparda de Ojitos » « Llaverito » « Martillo y Repollo »« Paro Nacional »« Virgen Puta »Biennale d'Arte di Venezia

Cecilia Vicuna è nata nel 1948 e vive e lavora a New York e a Santiago del Cile. Le sue opere sono esposte nel padiglione centrale della Biennale ai Giardini.

Cecilia Vicuna « Paro National »

Pittura - Olio e pastello su carta 1977-1978

Questo dipinto è stato realizzato a Bogotà quando la polizia militare reclutava giovani contadini e li costringeva a reprimere le manifestazioni dei lavoratori.

Durante lo sciopero nazionale del 1977, i manifestanti risposero spargendo chiodi per forare i pneumatici dei veicoli della polizia.

Al centro del dipinto, una pantera, un bufalo, un giaguaro con uno stendardo rosso, seguiti da uno scheletro danzante e da una giovane donna nuda, fuggono dalle armi puntate contro di loro, accompagnati dalla figura ridotta di un operaio con il volto di Lenin.

Gli scioperanti sono raffigurati come animali sacri perseguitati.

I dipinti di Cecilia Vicuna sono impregnati di cultura indigena precolombiana.

La « Leoparda de Ojitos » e « La Comegente » si riferiscono alla Pittura del XVI secolo di artisti Inca che furono costretti a convertirsi al cattolicesimo, a dipingere e venerare le immagini sacre spagnole.

Cecilia Vicuna « Leoparda de Ojitos »

Pittura - Olio su tela di cotone 1976

Leoparda « illumina ciò che esiste », secondo l'artista.

È una donna felina che rivendica la sua cultura indigena, con la pelliccia bianca costellata di occhi giallo-arancio come i suoi, e il sesso ben visibile. È inginocchiata tra due alberi, uno verde e uno rosa, che avvolge amorevolmente con le braccia.

Cecilia Vicuna « La Comegente »

Pittura - Olio su tela dopo l'originale perduto del 1977 (2019)

Cecilia Vicuna ha commentato così questo dipinto che raffigura un'orchessa che inghiotte una serie di esseri umani mentre guarda tranquillamente lo spettatore :

« Ho sognato che dovevo divorare i malvagi, digerirli e defecarli in modo che i miei escrementi fertilizzassero la terra per far nascere una nuova civiltà. »

Cecilia Vicuna « Llaverito (Blu) »

Pittura - Olio su tela dopo l'originale del 1979 (2019)

« Ho dipinto la versione originale di Llaverito a Bogotà nel 1977. Era un quadro molto piccolo, che deve trovarsi da qualche parte, nella casa di un parente in Cile.

All'epoca, i colombiani vedevano le loro mogli come « llaverito » coloro che detengono le chiavi del piacere e della gioia.

Mi mancava quel quadro, così ho deciso di dipingerne uno nuovo, ma con le fattezze di una vecchia peste, perché mi sono ricordato che anche a loro avevano dato il soprannome di : ladilla » la piattola che ti prude e ti assilla in continuazione.

Per questo ho deciso di raffigurare una donna libera e blu, che al tempo stesso detiene le chiavi del piacere ed è una figura del granchio assillante;
Cecilia Vicuna

Cecilia Vicuna « Martillo y Repollo »

Pittura - Olio su tela 1973

« Quando c'è forza nell'unità, segue la rinascita una nuova idea sboccia in tutte le menti, il vecchio cielo crolla e ne sorge uno nuovo in modo che possiamo vivere e lavorare il seme. »
Cecilia Vicuna

Cecilia Vicuna « Virgen Puta (La Vergine Puttana) »

Pittura - Olio su Tela 2021

« La Virgen Puta esiste in una curva dello spazio, dove protegge le donne fuorviate come me.

È trasportata da tessuti precolombiani che erano il suo UFO, sostenuta dal serpente d'acqua, lo spirito protettore guidato dalla luna.

C'è un'isola greca dove i serpenti venerano la Vergine e sono benedetti da sacerdoti e persone. Che prevalga la legge della luna, dei serpenti d'acqua e della madre.

La Vergine è sacra non per la sua verginità, ma per la sua maternità.

Sa come volare verso i cuori dei suoi devoti, come il sottoscritto. »
Cecilia Vicuna

Cecilia Vicuna « Bendigame Mamita »