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Scuola Grande San Rocco Venezia - Giardino degli ulivi di Tintoretto
Tintoretto « Preghiera nell'Orto degli Ulivi »
Olio su tela (538 x 455 cm) 1578-1581Nell'angolo in basso a sinistra del dipinto, una colonna di soldati guidata da Giuda si avvicina furtivamente per arrestare Gesù, mentre i suoi discepoli dormono profondamente invece di vegliare e pregare per non cedere alla tentazione di abbandonare il loro maestro.
Sopra di loro, Gesù suda sangue e implora il padre di risparmiargli le sofferenze che lo attendono.
Questo è simboleggiato dal calice di amarezza che gli porge l'angelo venuto ad assisterlo.
Dietro l'angelo, il fuoco di una luce quasi solare illumina la coppa, tocca il capo di Cristo e cade sui discepoli addormentati.
Questa luce potente contrasta con il pallido bagliore che rivela la vicinanza delle sagome spettrali dei soldati, che si nascondono nell'oscurità.
L'irrealtà di questa vicinanza riflette la differenza assoluta tra la purezza di Cristo, incarnazione perfetta dell'amore per il prossimo, e la naturale imperfezione degli esseri umani.
È una sovrapposizione di due mondi radicalmente diversi.
Quest'opera sottolinea l'intensità della lotta interiore e della totale solitudine di Cristo, che deve sacrificarsi per suggellare la Nuova Alleanza tra Dio e l'uomo.
Qui troviamo gli elementi del Vangelo di Luca 22, versetti da 41 a 47.
Tintoretto « La Resurrezione di Cristo »
Olio su Tela (529 x 485 cm) 1578-1581« ed ecco un grande tremore, perché l'angelo del Signore era sceso dal cielo e, andando avanti, aveva rotolato via la pietra e si era seduto su di essa.
Il suo aspetto era come un lampo e le sue vesti erano bianche come la neve.
Per la paura di lui, le guardie furono scosse e divennero come morte. »
Vangelo secondo Matteo, cap. 28, 1-8.
Cristo esplode con un fuoco così intenso da far pensare che sia stato spinto fuori dalla terra da un vulcano!
La scossa qui è così forte che i quattro angeli sembrano trattenere la pietra tombale che stavano iniziando a rimuovere.
Appare il corpo glorioso di Cristo, calmo e sereno, con la mano sinistra che regge uno stendardo e la destra pronta a dare la benedizione.
Questo corpo, potente e leggero al tempo stesso, contrasta con i corpi pesanti e addormentati delle guardie che giacciono nell'oscurità.
Il fuoco dello Spirito divino è mostrato come una forza capace di rovesciare la cupa inerzia della materia terrena.
A sinistra del dipinto, vediamo le due donne che si avvicinano, chiacchierando sotto il cielo dell'alba; sono sorprese di scoprire il sepolcro vuoto custodito dall'Angelo incaricato di dare loro la buona notizia.
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