I leoni greci dell'Arsenale di Venezia

Un vecchio leone di 2.600 anni

Leone dell'isola di Delo in Grecia, dalla scuola di Nasso, di fronte all'Arsenale di Venezia

Leone dell'isola greca di Delo Altri due leoni, molto più piccoli, anch'essi trofei di guerra, sono posizionati a destra del Leone di Efesto, tra questo e il Rio dell'Arsenale.

Sono stati erroneamente chiamati "Leoni di Dandolo" dal nome del famoso Doge Enrico Dandolo, che aveva già portato a Venezia la quadriga dalla Basilica di San Marco.

Alcuni hanno ipotizzato che egli abbia approfittato del suo saccheggio di Costantinopoli per riportare a Venezia questi due leoncini.

Ma ora sappiamo che la storia di questi leoni è molto diversa e che il nome « Leoni di Dandolo » non ha alcun fondamento storico.

Il Leone di Dandolo, il più antico leone dell'Arsenale di Venezia

Leone dell'isola greca di Delo Scultura pura - Marmo - VI secolo a.C.

Il primo di questi due leoni, quello accanto al leone di Efesto, decorava una terrazza dell'isola di Delo.

Questo leone faceva parte di un gruppo composto da diversi leoni, cinque dei quali esistono ancora sull'Isola di Delo.

Sappiamo anche che la testa del leone è stata aggiunta.

Non solo la testa è mostrata sproporzionata rispetto al resto del corpo, ma non ha nemmeno alcuna somiglianza con le teste dei cinque leoni che si possono ancora vedere a Delo.

Leone dell'isola greca di Delo Si ritiene che questo leone sia una scultura dell'antica scuola greca di Nasso, risalente al VI secolo a.C..

Il leone fu riportato a Venezia come premio di guerra dall'ammiraglio Pisani, le cui navi avevano fatto scalo sull'isola di Delo per rifornirsi di acqua dolce.

Fu installato nell'Arsenale per commemorare la vittoria dei veneziani sugli ottomani durante l'assalto alla città di Corfù nel 1716, come conferma l'iscrizione incisa sul suo basamento:

"ANNO CORCYRÆ
LIIRATÆ"

Il Molosso dell'Acropoli di Atene

Molosso dall'Acropoli di Atene davanti all'ingresso dell'Arsenale di Venezia

Molosso dall'Acropoli di Atene Scultura pura - Marmo - 360 a.C.

Quanto alla leonessa, adagiata accanto al Rio dell'Arsenale, reca un'iscrizione non databile:

"E X
ATTICIS".

Tuttavia, la testa di questa pseudoleonessa è più recente del corpo.

È molto più piccola, è stata scolpita a Venezia e aggiunta nel XVIII secolo.

Questo errore di proporzione, e anche di genere, è stato ora chiarito: questa leonessa era infatti una Molosse o un Dogue.

Molosso dell'Acropoli di Atene davanti all'ingresso dell'Arsenale di Venezia

Molosso dell'Acropoli di Atene Quando Morisini rubò la statua, questa era già senza testa e pensava che fosse una leonessa.

Ora sappiamo con certezza che questa errata valutazione sulla natura dell'animale era corretta, poiché negli anni '60 la testa mancante è stata ritrovata ad Atene, ed era effettivamente quella di un molosso!

Grazie alla testa ritrovata, oggi sappiamo che questo molosso in marmo imeto proveniva dalle tombe del versante occidentale dell'Acropoli ed era destinato a proteggere i morti.

In seguito a questa scoperta, sappiamo anche che questo molosso è stato scolpito intorno al 360 a.C.

I leoni dell'Arsenale veneziano sono stati anche oggetto di numerosi scritti, tra cui Goethe:

« Due antichi leoni greci sono a riposo nell'Arsenale.

La porta, la torre e il canale sembrano meschini accanto a questa coppia.

Leone dell'isola greca di Delo Se la madre degli dei scendesse, entrambi si aggrapperebbero al suo carro e lei gioirebbe nella sua carrozza. Ma ora sono lì, malinconici.

Il moderno gatto alato gira dappertutto, ed è lui che Venezia chiama il suo patrono. »
Goethe Epigrammi Venezia 1790

Nelle sue memorie, Goethe cita anche i famosi leoni di marmo del Penteicum dell'Arsenale di Venezia:

« Parlando dell'Arsenale, ho dimenticato di menzionare i due leoni di marmo bianco che decorano il portale, e che mi hanno suscitato tanto stupore quanto ammirazione.

Sono così grandi che tutto ciò che li circonda sembra piccolo.

Si dice che risalgano al periodo più glorioso dell'arte greca. »
Goethe - Memorie 1786